Cos’è l’aggettivo qualificativo e le funzioni che assume

Ieri, leggendo un blog di grammatica, ad un certo punto un utente ha chiesto lumi sul significato di “aggettivo qualificativo“. Lungi da me tirare fuori dal cilindro (la mia capoccia) considerazioni sul grado di istruzione di tale utente, in effetti è una domanda che in pochi si pongono, me compreso. In grammatica, l’aggettivo qualificativo ha il compito, dentro una frase, di indicare la qualità di una persona o oggetto, descrivendoli in modo preciso e accurato.

Entrando nei particolari, un aggettivo qualificativo può essere collegato al nome:

  • Direttamente con funzione attributiva (Questa che indosso è una cravatta nuova)
  • Attraverso un verbo con funzione predicativa (Questa cravatta è nuova).

Siccome amo essere puntiglioso, in analisi grammaticale l’aggettivo “nuova” viene indicato come qualificativo, mentre in analisi logica nel primo caso è attributo e nel secondo predicato nominale.

Concordanza dell’aggettivo qualificativo

Per concordanza s’intende quando l’aggettivo qualificato concorda con il nome a cui si riferisce per genere e numero. Sento il rumore delle dita che stanno strofinando delicatamente il vostro cuoio capelluto! Prima che vi facciate del male, chiarisco il concetto con alcuni esempi:

La cravatta nuova → concordanza tra nome e aggettivo qualificativo, ossia nome femminile = aggettivo femminile

Il pantalone nuovo → nome maschile = aggettivo maschile.

Adesso è più chiaro il concetto di concordanza? La regola, naturalmente, ha delle varianti. In presenza di più nomi dello stesso genere, come nella frase “La cravatta e la camicia grigie”, abbiamo nome femminile + nome femminile = aggettivo femminile, mentre nella frase “Il giglio e il crisantemo bianchi” abbiamo nome maschile + nome maschile = aggettivo maschile.

Invece, se i nomi sono di genere diverso, l’aggettivo assume il plurale maschile (Antonio e Angela sono antipatici, nome maschile + nome femminile = aggettivo maschile).

Dove si posiziona l’aggettivo qualificativo

Solitamente, l’aggettivo qualificativo può essere posto prima o dopo il nome a cui fa riferimento. Il significato cambia? Assolutamente no! Esempi:

  • Che giornata splendida!
  • Che splendida giornata!

Naturalmente, in alcuni casi questa regola decade e, di conseguenza, la posizione dell’aggettivo qualificativo deve essere specifica. Ecco quando:

  • Viene messo prima del nome quando assume funziona descrittiva (Un bravo maestro di vita, Un buon amico) oppure quando si lega al nome in formula fissa caratterizzata dall’utilizzo (Il caro zio, La fortunata sposa).
  • Viene, invece, messo prima del nome quando assume funzione distintiva (Un insegnante preparato, Una amica bellissima) o quando indica una caratteristica specifica come il colore, la materia, la forma (Un posacenere rotondo, La camicia verde).
  • In presenza di uno o più aggettivi, il nome può essere prima, dopo o nel mezzo (Un sorriso triste e spento, Un forte e caloroso abbraccio, Una dolce donna romantica).

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