“Com’è” o “come è”: qual è la forma esatta?

“Com’è” o “come è”: qual è la forma esatta?

Dalle mie parti, quando si incontra qualcuno che non vediamo da tempo, dopo il classico saluto diciamo “com’è?”. È un modo per dire “come va?” oppure “tutto bene?”. Certo, deve esserci un rapporto confidenziale per utilizzare questa forma, altrimenti meglio attenersi ad una un po’ più formale.

Ora, passiamo alla questione quotidiana che, sono certo, ha spesso pervaso i vostri pensieri quando vi è capitato di sbatterci il muso. Non ci siete arrivati? Bene, ve la presento io: si scrive “com’è” o “come è”?

In questa fattispecie, tutto gira intorno all’elisione, da non confondere con il troncamento o l’apocope. In pratica, è un semplice fenomeno fonetico, collegato alla pronuncia, che viene scritto generalmente con l’apostrofo.

Com’è oppure come è?

Cos’è l’elisione? Ne ho già parlato in un articolo precedente, ma per i distratti ed i nuovi lettori spiegherò nuovamente di cosa si tratta. Praticamente, l’elisione è la scomparsa dell’ultima vocale di una parola quando questa è seguita da un’altra che inizia con una vocale. Volete un esempio scommetto. Ok, vi accontento: l’abito, l’automobile, l’accademia. Avete capito? Quindi, niente lo abito, la automobile e la accademia. La stessa regola, come abbiamo visto, vale anche per l’articolo femminile “la” e non solo con “lo”.

Torniamo adesso alla questione che ci riguarda: com’è o come è. La risposta, considerando il discorso fatto sopra, dovrebbe essere scontata, ma siccome so che qualcuno di voi si distrae con troppa facilità, ripeterò il concetto: è un’elisione anche in questo caso, nonostante ci sia il verbo essere al presente.

Le eccezioni ci sono

La regola dell’elisione non vale per tutte le parole. Se, nella maggior parte dei casi, deve essere obbligatoriamente utilizzata, in altri può essere evitata.

La lingua italiana, come ormai avete compreso, non ammette errori, salvo alcune eccezioni. L’elisione è una regola a cui non si può sfuggire, soprattutto quando entrano in gioco gli articoli singolari e relative preposizioni articolate, gli aggettivi dimostrativi singolari (questo, quello, quella, questa), con parole come bella o bello e, nel nostro caso, con come e il verbo essere subito dopo.

Poi, in alcuni casi, possono farsi strada le scelte personali. Ad esempio, la preposizione “di” può essere utilizzata sia con o senza apostrofo. Quando? Tipo nella frase “ho bisogno d’aiuto”, che si può scrivere anche “di aiuto”.

In conclusione, come è si scrive com’è

La lingua italiana si è evoluta nel tempo e alcune elisioni, che si utilizzavano in passato, adesso sono andate in disuso. Ma ciò non vale per “com’è”, la quale è l’unica forma corretta da scrivere. Vi do un consiglio: quando avete dei dubbi, cercate sempre consiglio, che sia un professore piuttosto che Internet non ha importanza. La cosa fondamentale è porsi sempre dei dubbi grammaticali, anche quando si è certi che la forma che si sta utilizzando è quella giusta. Alla fine, cosa vi costa? Nulla!

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