Prima nome o cognome? Come firmare senza sbagliare? A volte capita di avere un dubbio, ma la regola della lingua italiana è molto chiara: nella firma va prima il nome e poi il cognome.
Scegliere questa forma è quindi sempre corretto, anche se ci sono casi in cui è possibile utilizzare prima il cognome del nome.
Quando si firma con nome e cognome
In contesti istituzionali o burocratici viene spontaneo pensare di dover apporre la propria firma scrivendo il cognome davanti al nome, ma in realtà è un errore.
La firma deve seguire questo ordine: [Nome] + [Cognome]. Se una persona ha anche un secondo nome, allora dovrà firmare in questo modo:
[Nome] + ]Secondo Nome] + [Cognome].
È sempre sbagliato utilizzare prima il cognome? In realtà no, ci sono delle situazioni in cui è possibile usarlo.
Cognome prima del nome: quando è possibile?
Per lo più quando si devono fare degli elenchi. Poiché i cognomi sono più vari dei nomi, viene naturale utilizzarli per organizzare in modo razionale ed efficiente gli elenchi di persone.
Ad esempio:
- In ambito accademico e nei riferimenti bibliografici, spesso si elenca il cognome dell’autore prima del nome per facilitare la ricerca alfabetica.
- Nelle directory aziendali, nei database dei dipendenti o in elenchi professionali, usare il cognome prima del nome aiuta a ordinare le persone, facilitando la ricerca.
Il cognome davanti al nome è un errore?
No, anteporre il cognome davanti al nome non è considerato un errore nella grammatica italiana. Lo diventa solo in caso di firma autografa.
Quindi, ricapitolando, la regola generale è la seguente:
“Si scrive sempre prima il nome del cognome, ad eccezione degli elenchi in ordine alfabetico, in cui è possibile riportare prima il cognome senza commettere un errore”.