Sapete cosa sono le congiunzioni? Spero vivamente di sì, contrariamente avete delle lacune grammaticali veramente notevoli. Ecco la definizione esatta che dà il vocabolario: “la congiunzione è la parte invariabile del discorso che congiunge fra loro due elementi simili di una proposizione, oppure due membri di un periodo”.
In base alla forma, le congiunzioni si distinguono in semplici (e, o, ma, pure, mentre, come, che, se, anzi, cioè, però, eppure, neppure), composte (affinché, bensì, oppure, perché, poiché, appena, anche, non) e locuzioni congiuntive (anche se, dal momento che, ogni volta che).
Oltre alla forma, le congiunzioni vengono anche classificate in base alla funzione, che contempla due categorie: coordinanti e subordinanti. Le congiunzioni coordinanti collegano parole o proposizioni che sono collocate nello stesso piano logico e che sono sintatticamente omogenee. Le congiunzioni subordinanti collegano due preposizioni mettendole su piani diversi e sono composte da una preposizione+ principale e uno subordinata: la prima regge il periodo, la seconda completa il significato della principale.
Giusto a titolo informativo, le congiunzioni coordinanti sono le copulative positive, le copulative negative, le disgiuntive, le avversative, le dichiarative o esplicative, le correlative, mentre quelle subordinate sono le causali, le finali, le consecutive, le temporali, le concessive, le dichiarative o esplicative, le condizionali, le modali, le avversative, le eccettuative, esclusive, limitative, le interrogative dirette, le comparative e le relative.
Come utilizzare “ma” e “bensì”
A quale categoria appartengono le congiunzioni “ma” e “bensì”? Vediamo di scoprirlo e di capire esattamente quando vanno correttamente utilizzate. La congiunzione “ma” è coordinativa avversativa, che esprime molto spesso un’esplicita contrapposizione al termine che precede, il quale viene espresso in forma negativa. Ecco alcuni esempi:
- Non rami verdi e rigogliosi, ma secchi e neri.
- Lo pensavo realmente, ma ho dovuto ricredermi.
In alcuni casi sta in luogo della semplice congiunzione “e” ed introduce una conseguenza diversa da quella che potrebbe supporsi in modo ovvio:
- Ho suonato, ma nessuno mi ha risposto.
- Glielo dico da tanto tempo, ma non mi ascolta mai.
Altre volte serve a precisare, a distinguere, togliendo o aggiungendo qualche cosa al già detto:
- Ci restano alcuni dati, ma sono confusi;
- Ne prenderò un pezzo, ma poco però.
“Bensì” è una congiunzione composta dagli avverbi “bene” e “sì”. Il suo valore è avversativo-oppositivo, quindi contrapposta ad una negazione precedente. Ecco alcuni esempi:
- Non è venuto lui, bensì sua moglie.
- Bisogna certamente intervenire, ma non istintivamente bensì con raziocinio.
In talune situazioni, bensì può essere unito a ma per ottenere una maggiore efficacia:
- Non è colpa sua, ma bensì di suo fratello.
- Il fattaccio non si è svolto in piazza, ma bensì in una stradina adiacente.
Spero che questa lezione vi sia servita a capire esattamente quando utilizzare le congiunzioni “ma” e “bensì”. Alla prossima!