In questo periodo un po’ complicato e particolare, ci saranno tantissimi genitori impegnati a tenere a bada i figli minorenni, soprattutto quelli più piccoli. Farsi ascoltare da loro non è così semplice (sono stato un figlio anch’io e, ogni tanto, sento ancora le urla di mia mamma che echeggiano nelle mie orecchie), così come ricevere attenzione. Perché questo discorso? Cosa c’entra con la grammatica? Se avete pazienza, ci arrivo.
C’è una particolare categoria di genitori, più diffusa di quanto possiamo pensare: quelli che lasciano fare a figli tutto quello che vogliono. Per quale motivo? Non sono uno psicologo e mi astengo dall’esserlo senza nessun titolo accademico. Però, dall’alto della mia ignoranza, potrei dire che forse sono troppo buoni, che non sono capaci di fare i genitori, che non hanno carattere sufficiente oppure che sono troppo impegnati col proprio lavoro da non avere tempo per educare a dovere i figli.
Insomma, si mostrano abbastanza arrendevoli quando devono far fronte ai loro capricci. In una parola: sono accondiscendenti. “Ma non si dice accondiscenti?”. Se hai questo dubbio, te lo sciolgo subito.
Accondiscendente o accondiscente?
Sicuramente, a volte, capita di vedere scritte male alcune parole, sia nei giornali di una certa rilevanza che all’interno dei comuni libri. Non è un delitto, ci mancherebbe; d’altronde, come dice la locuzione latina “errare humanum est”, ossia errare è umano. “Ma non è completa”, starà pensando qualcuno. Lo so benissimo. “Perseverare autem diabolicum” (perseverare è diabolico) subentra quando lo stesso errore viene ripetuto, e la parola “accondiscente” si ripete altrove nel medesimo testo scritto. Morale della favola, nella lingua italiana questa parola non esiste e la forma esatta è accondiscendente.
Volete sapere qual è il significato di questa parola vero? Ho capito: nonostante siete tutti a casa in quarantena, vi scoccia controllare il vocabolario online. “Dato che sto leggendo questo articolo, so benissimo che me lo dirai tu”. Mmm…mi sta bene, ma ti invito a farlo lo stesso, chissà, magari mi sto sbagliando no?
Allora, il vocabolario afferma questo: “accondiscendènte agg. [part. pres. di accondiscendere]. – Che accondiscende, condiscendente”. Si lo so, manca il significato della parola. Per trovarlo, basta scrivere condiscendente: “agg. [part. pres. di condiscendere]. – Facile a condiscendere, arrendevole”. Se qualcuno di voi adesso si sente confuso, stia tranquillo: scrivere accondiscendente o condiscendente è la stessa cosa.
Alcuni frasi per concludere
Assodato, senza dubbio alcuno, che la forma esatta è accondiscendente e non accondiscente, vi faccio un bel dono: alcune frasi tipiche dove si può utilizzare questo aggettivo. Eccole:
- E’ un genitore eccessivamente accondiscendente con i propri figli.
- Ho provato in tutti modi ad essere accondiscendente con lui.
- Il difetto di Antonio è che vuole intorno a lui persone accondiscendenti.