Peraltro e Per altro: qual è la forma corretta?

Nella mia consueta caccia agli errori grammaticali, a volte mi accade di cadere nel dubbio. D’altronde, nessuno può definirsi onnisciente, tanto meno il sottoscritto. Quando mi capita? Non certo mentre leggo libri, dove l’errore al 99,9% non è presente. I post e i commenti su Facebook? Più spesso mi suscita orrore leggerne alcuni, ma a volte anche i suddetti dubbi.

Siccome la grammatica italiana è piena di dilemmi, in questo articolo guiderò me e voi a scioglierne uno in particolare: “peraltro” o “per altro”. Secondo voi, quale potrebbe essere la forma esatta? Per quale motivo deve essere scritto proprio in un determinato modo? Poste queste doverose domande, vediamo di rendere tutto meno complicato e spigoloso.

La forma corretta è “Peraltro” o “Per altro”?

Come faccio sempre, mi rivolgo al depositario del sapere che è il vocabolario: “Peraltro – avverbio – Del resto, d’altronde, tuttavia, con valore leggermente avversativo rispetto a quanto detto in precedenza, sicché svolge talvolta funzione di congiunzione mettendo in relazione due proposizioni”.

Adesso che vi è chiaro il significato e la funzione grammaticale di Peraltro, pongo a me e a voi una domanda: se entrambe le forme fossero giuste? Possibile che sia così? Dopo un’attenta riflessione, una breve ricerca e la certezza matematica, la mia risposta è: ebbene sì.

Quindi, confermata senza dubbio alcuno la validità di entrambe le forme, l’unico dilemma resta quello di stabilire quale sia quella più utilizzata nella nostra grammatica. Premesso che sia Peraltro che Per altro hanno il medesimo significato, nella prima forma abbiamo di fronte una formula univerbata, mentre nella seconda due parole distinte. C’è una differenza alla fine? Nessuna!

In definitiva, qual è la forma più usata?

Non grattatevi la testa! Oltre ad essere un brutto vizio, in questo caso non serve a nulla. Se proprio non ci siete ancora arrivati, ve lo ripeto ad alta voce: ENTRAMBE LE FORME SI POSSONO UTILIZZARE! Grammaticalmente, sono giuste, quindi scriverne una piuttosto che un’altra non comporta nessun errore. Una cosa, però, è indubbia: nella lingua italiana ci sono tanti termini che hanno dei significati ma, per indicare qualcosa, se ne utilizza soltanto uno, che poi diventa il più diffuso quando si parla o si scrive.

Siete curiosi di sapere chi è il vincitore tra Peraltro e Per altro? Il primo, senza dubbio. Non chiedetemi il perché, è statisticamente così. Probabilmente questa predominanza è dovuta alla nostra abitudine nel parlato che, a volte, ci porta ad unire due parole staccate in una sola, come accade con Per altro. Questo vezzo, poi, si trasferisce di conseguenza nello scritto.

Bene, spero che ci siamo schiariti tutti le idee su questo simpatico avverbio. Quando vi capiterà di scriverlo, ricordatevi che o staccato o intero il risultato non cambia: è esatto ugualmente!

Lascia un commento

due × uno =