Posso farvi una domanda? Anche se mi dite di no, io procedo lo stesso: “Perché si commettono errori grammaticali?”. Aspettando le vostre risposte, vi dico il mio punto di vista. Gli errori (quelli gravi intendo) vengono commessi soprattutto perché, quando si scrive, la distrazione prende spesso il sopravvento.
Non immaginate quante volte mi è capitato di leggere sui social post o commenti con la a senza acca, la e senza accento oppure con l’accento nel contesto sbagliato, l’apostrofo utilizzato in modo improprio. Naturalmente, questi errori sono i più comuni, ma c’è anche di peggio credetemi. Lo so, vorreste che li elencassi tutti, ma lo spazio a disposizione è limitato e dobbiamo affrontare l’argomento quotidiano.
Ormai è assodato che la colpa (si fa per dire) di tutto questo è dalla lingua italiana. È affascinante ma nel contempo complicata, ma anche amata e venerata da poeti e scrittori di tutto il mondo. La forma scritta è molto più complessa di quella parlata, su questo non c’è dubbio. Non per annoiarvi con i soliti consigli ma, quando avete un dubbio, consultate il dizionario per evitare di commettere errori imperdonabili.
Anche se non comune come quelli di cui vi ho parlato in precedenza, l’errore di scrivere in modo sbagliato l’abbreviazione di “poco” viene commesso da molte persone. In questo articolo, svelerò l’arcano mistero che si nasconde dietro l’utilizzo delle forme “po”, “po’ e pò”.
Si scrive po, po’ o pò?
Prima di parlare della forma esatta da utilizzare, vediamo cosa dice il dizionario della parola “poco”: <aggettivo, pronome e avverbio (lat. Paucus) – Indica in genere quantità o numero limitato, scarso, e si contrappone direttamente a molto. Quindi, unito a un sostantivo singolare, che è in piccola quantità, in piccola misura>.
Come ben sapete (oppure no), i monosillabi derivati da apocope sillabica o troncamento vanno sempre accentati. Oltre a poco, la stessa cosa accade con “perché”, che può essere abbreviato con “ché”. Ma come si abbrevia poco? La forma esatta da utilizzare è “po’”. Rispetto all’apocope di perché, dove vige il troncamento, in questo caso la regola è di aggiungere l’apostrofo alla o.
Frasi con po’
Prima di lasciarvi con qualche frase d’esempio, vale la pena ricordarvi che, se po’ è l’apocope sillabica di poco e pò non esiste, la parola po invece sì. Naturalmente va scritta in lettera maiuscola e deve essere inserita nel contesto giusto, tipo quando si parla di fiumi. Sto parlando del fiume Po, il più lungo d’Italia. Lo so che avevate già capito a cosa mi riferivo, ma io amo ugualmente puntualizzare i concetti di cui parlo. Ecco le frasi con po’:
- Dammi un po’ di fiducia.
- A me sembra un po’ antipatico.
- Sei un po’ in ritardo.
- Mangia un po’ di frutta.