Cieco o ceco: come si scrive?

Cieco o ceco: come si scrive?

Conoscerete benissimo il concetto di disabilità, vero? Siccome siamo in un blog di grammatica, mi pare il caso di darne l’esatta definizione: “la disabilità è una condizione riguardante un individuo che, a causa di una o più menomazioni, possiede una ridotta capacità di interagire con un ambiente (sociale o lavorativo) rispetto invece a chi viene considerato nella norma; pertanto è limitato nello svolgere attività quotidiane e spesso si trova in condizioni di svantaggio nel partecipare alla vita sociale”.

Molti considerano le vecchie parole utilizzate per indicare una disabilità specifica come offensive. In realtà, sono le stesse persone disabili (o diversamente abili) ad affermare che non c’è nessuna parvenza di offesa se, invece di audioleso, si usa il termine sordo.  La stessa cosa vale per la parola cieco, molto spesso sostituita da “non vedente”. In realtà, piuttosto che utilizzare un linguaggio diverso pensando di far sentire rinfrancata e accettata una persona disabile, bisognerebbe rivedere il modo in cui avviene il suo collocamento all’interno della comunità, molto spesso relegato ai margini dell’ambiente sociale e lavorativo.

Dopo questa piccola lezione di etica sociale, in questo articolo risolveremo il dilemma ortografico che riguarda una parola che ho citato prima: si scrive “cieco” o “ceco”?

“Cieco” o “ceco”: come si scrive?

Ecco la definizione di cieco da parte della Treccani: “Aggettivo e sostantivo maschile (dal latino caecu) – Privo della vista, dell’uso degli occhi”. Mi pare che non ci sia nessuna incertezza sulla forma esatta di questo termine. Eppure, capita molto spesso di avere dubbi sulla sua corretta grafia, dubbi che portano a commettere uno degli errori più banali e frequenti nella forma scritta. Perché accade? Semplice: per colpa del parlato. Se ci pensate bene, quante volte vi capita di esiliare qualche vocale mentre pronunciate una parola? Siccome poi diventa spontaneo, ecco allora nascere l’abitudine di riversare tale spontaneità quando si scrive.

“Ceco” ha un altro significato

Avete studiato la geografia? Bravi! Allora conoscerete un Paese che si Repubblica Ceca. Qual è la capitale? Quanti abitanti ha? Scherzo!! Questa nazione si trova proprio di fronte alle nostre regioni adriatiche. Sapete come viene definito un abitante della Repubblica Ceca? Ceco, appunto.

Quindi, siamo di fronte a due parole che esistono, che hanno una grafia molto simile ma significati totalmente diversi. Non c’entrando l’una con l’altra, bisogna soltanto capire quando utilizzarle. Se vogliano qualificare in un discorso una persona che non ci vede, allora utilizziamo “cieco”; invece, se vogliamo qualificare una persona proveniente dalla Repubblica Ceca, se è un uomo scriviamo “ceco”, se è una donna invece “ceca”. Spero che sono stato chiaro. Alla prossima!

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