“Glielo” e “Gliel’ho”: come si scrive?

“Glielo o Gliel’ho” è uno dei dubbi della lingua italiana più frequenti, quando si tratta di scrivere le parole.

Facciamo una premessa: Glielo e Gliel’ho sono entrambe corrette ma, il loro utilizzo dipende da cosa si vuole dire.

Per cui, l’accortezza, in questo caso, risiede nella forma e nelle regole da rispettare quando si scrive.

Detto questo, bisogna capire il loro significato in una frase, ossia cosa veramente si voglia dire utilizzando l’una o l’altra.

Cosa dice il vocabolario in merito alla parola Glielo? “Associazione del pronome personale gli con il pronome lo accusativo singolare maschile”.

Quando al pronome segue il verbo avere, in questo caso al passato, essendo l’acca senza suono, bisogna necessariamente utilizzare l’apostrofo.

Ecco un esempio: “Gliel’ho detto in faccia, seduti al tavolo”.

In questa frase, il verbo al passato prossimo è “ho detto”, mentre il pronome serve ad indicare colui a cui viene detto qualcosa, ma anche lo stesso oggetto.

Invece, quando su utilizza Glielo, l’ausiliare non serve e la parola stessa funge da pronome doppio, che va ad indicare sia l’oggetto dell’azione che colui a cui l’azione fa riferimento.

Modificando la frase utilizzata in precedenza con “Glielo dico in faccia, seduti al tavolo”, il verbo è solo “dico” ed è al presente.

Come si scrive Glielo?

Quindi, come scrivere Glielo? Il verbo è importante nel contesto, ma la scelta deve anche tenere conto del significato complessivo.

Se l’intenzione è quella di indicare solamente l’oggetto, il pronome va necessariamente utilizzato; se, invece, l’intenzione è di utilizzare anche l’ausiliare, il verbo deve essere al passato e, di conseguenza, Glielo andrà apostrofato.

Errori comuni

Nello scritto, forme come Glielo, con Glie e Lo staccati non esistono e sono un errore.  Attenzione anche a scrivere “Gliel ho” o “Gliel ha” senza l’apostrofo, entrambi sbagliati.

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