È corretto scrivere assembramento o assemblamento? Sono due termini interscambiabili? Facciamo un po’ di chiarezza.
La distinzione tra “assembramento” e “assemblamento” è importante, poiché i due termini hanno significati differenti e non sono intercambiabili.
Secondo l’Accademia della Crusca, “assembramento” è il termine corretto da usare quando si fa riferimento a un gruppo di persone che si raduna in modo spontaneo o disordinato, spesso senza una chiara organizzazione.
Questo concetto è particolarmente rilevante in situazioni di emergenza sanitaria o di sicurezza pubblica, dove le autorità possono imporre un “divieto di assembramento” per evitare che gruppi numerosi si formino in spazi ristretti, aumentando il rischio di contagio o di disordini.
Il termine “assembramento”, infatti, richiama l’idea di un affollamento improvviso e disordinato di persone.
Esso è usato prevalentemente in contesti di controllo del territorio o della sicurezza pubblica, come nel caso di proteste, manifestazioni, o anche semplici riunioni in piazze o luoghi pubblici.
Il suo uso è diventato particolarmente frequente durante la pandemia di COVID-19, quando le norme di distanziamento sociale richiedevano il controllo degli assembramenti.
Si può dire Assemblamento?
“Assemblamento”, d’altro canto, è un termine che deriva dal verbo assemblare, il quale indica l’atto di mettere insieme o unire parti diverse per formare un tutto, generalmente in contesti tecnici o industriali.
Si parla di “assemblamento” quando ci si riferisce, ad esempio, alla costruzione o al montaggio di macchinari, dispositivi o altri tipi di prodotti.
In realtà, il termine assemblamento è sbagliato, la maggior parte dei dizionari non lo riporta, nonostante venga utilizzato come sinonimo di montaggio. Quello giusto è assemblaggio.
Inoltre, al plurale si scrive con la “r”, quindi assembramenti, poiché la forma con la “l” è ugualmente sbagliata.