Si scrive “ce l’ha”, “ce la” oppure “c’è l’ha”?

Le regole della grammatica italiana sono tantissime. Se provaste ad approfondire l’argomento (tanto so che non lo farete) vi rendereste conto di quanto sia enorme questa mole. Queste regole, come ben sapete, vengono molto spesso infrante, sovente in modo marchiano e pretestuoso.

A parte il quotidiano scempio che la nostra lingua deve subire sui vari social o nella messaggistica istantanea, dove le abbreviazioni completamente fuori luogo ed esagerate mettono a dura prova la capacità di comprensione umana, bisogna puntualizzare che tale eccidio viene perpetrato anche nei libri pubblicati dalle case editrici, oltre ai classici refusi, veri e propri errori di sintassi e di grammatica, segno palese di come la mancata attenzione al testo o la scarsa cultura possano fare danni immani.

I dubbi più pericolosi e forieri di errori si palesano quando si ha a che fare con locuzioni che potrebbero essere teoricamente scritte in tre o più forme diverse. Molte volte sono quei casi in cui, quando parliamo, farla franca è facile, senza temere di fare errori; il problema, però, si presenta immancabilmente quando bisogna mettere tutto nero su bianco. A questo punto, di fronte ad un foglio bianco o alla schermata di un dispositivo, la domanda nasce spontanea: come si scrive?

Ah, è vero: ho parlato tanto ma non ho specificato di cosa voglio parlare. Lo faccio adesso, per amore della vostra immensa curiosità: si scrive “ce l’ha”, “c’è la” o “c’è l’ha”?

Ce l’ha, c’è la o c’è l’ha?

Prima di tutto bisogna capire quale sia il senso della frase e le intenzioni comunicative. Anzi, visto che ci siamo, inserisco anche un bonus: “ce la”.

Analizziamo con calma le quattro forme:

  • “C’è la” è uguale a “Ci è la”, quindi verbo essere;
  • “Ce la” non ha verbo o ausiliare;
  • “Ce l’ha” è uguale a “Ce la ha”, quindi verbo/ausiliare avere;
  • “C’è l’ha” semplicemente non esiste poiché abbiamo verbo essere e verbo avere, due ausiliari vicini.

A parte l’ultima forma, le altre esistono e vanno inserite in base al senso della frase. Per schiarire la nebbia nella vostra testolina, ecco alcune frasi d’esempio:

  • C’è la: “C’è la torta, venite!”.
  • Ce la: “Ce la faremo se restiamo uniti”.
  • Ce l’ha: “Ce l’ha detto con arroganza”.

Esaminiamo le tre frasi: nella prima frase è il verbo essere al centro di tutto, mentre il LA è solo un articolo determinativo; nella seconda sono invece assenti I verbi o ausiliari “essere” ed “avere”; nella terza e ultima frase qualcuno si è prodigato a fare qualcosa, quindi il verbo avere è padrone assoluto, mentre CE resta invariato poiché non ha funzione verbale.

In conclusione, a parte c’è l’ha, le altre tre locuzioni sono corrette, a patto che vengano inserite nel contesto giusto. Alla prossima!

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