Comprare o Comperare: come si scrive?

Comprare o Comperare: come si scrive?

Dopo due più di due mesi vissuti in un clima di paura sanitaria a causa del coronavirus, la cui diffusione è stata arginata grazie al lockdown voluto dal governo, riapriranno le ultime attività rimasta ancora al palo, come i negozi al dettaglio per la gioia di milioni di italiani amanti dello shopping.

Naturalmente, il via vai sui marciapiedi nelle zone “nevralgiche” deve essere nel rispetto delle norme di distanziamento sociale. Nei negozi si entrerà in numero limitato, che sarà stabilito dal titolare in base ai metri quadrati disponibili. Quindi, miei cari lettori e lettrici, non lasciatevi andare alla frenesia che si è accumulata in tutte queste settimane: respirate sempre profondamente prima di andare a fare acquisti, così almeno il cervello “arieggia” e vi ricorda l’esistenza delle regole.

Dunque, dicevamo: acquisti. Sicuramente sapete benissimo che questo sostantivo maschile è anche un verbo transitivo, precisamente “acquistare, il quale ha delle varianti, diverse nella forma, ma uguali nel concetto. Quali? Comprare, ad esempio. “Non si dice anche comperare?”. Bravi, ottima osservazione. Proprio di questo voglio parlare in questo articolo.

E’ corretto “compare” o “comperare”?

Innanzi tutto, vediamo cosa enuncia esattamente il vocabolario in merito al verbo “comprare” o “comperare”: “Verbo transitivo – Acquistare un oggetto, un bene, una proprietà pagandone il relativo prezzo”.

Detto questo, chiarisco subisco il dubbio: entrambe le forme sono corrette. Avendo lo stesso significato, inserire l’una o l’altra in una frase non cambia il senso. A livello di diffusione dell’utilizzo, comprare è molto più utilizzato perché è più snello e attuale, mentre comperare è una forma che sta man mano scomparendo.

Il verbo comprare nasce dall’unione del prefisso “con” (in latino cum) e il verbo parare, il cui significato è preparare.

Comprare all’epoca dei romani

I romani davano a cum il senso di unione attiva, anche in ambito legale. Unendolo con parare, il significato era di scambio reciproco e di combinazione. Essendo una sintesi tra manufatto e lavoro, ciò che alla fine veniva preparato doveva essere quantificato considerando fattori quali tempo, perizia, risorse. In pratica, cum e parare stabilivano il valore di un bene prima di essere acquistato. Siccome all’epoca si utilizzava il baratto, un bene cum parato veniva scambiato con un suo equivalente.

In conclusione, il verbo “comprare” comporta la determinazione del prezzo di un bene. Naturalmente, ogni oggetto creato dall’uomo e messo sul mercato è soggetto a variazioni durante il tempo, e tale variazioni possono far salire o scendere il prezzo. Quindi, quando andate a “comprare” qualcosa, ricordatevi di questa piccola lezione di latino. Alla prossima!

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